FIMMG

Il segretario regionale Fimmg L. Tramonte sulla rivalutazione del ruolo dei medici di medicina generale annunciata dal ministro Schillaci

Recentemente il ministro della salute Orazio Schillaci ha annunciato una nuova fase di rivalutazione” del ruolo dei medici di medicina generale affermando come “il corso regionale post laurea deve diventare una scuola di specializzazione e i medici di medicina generale devono dare 18 ore del loro impegno nelle Case di comunità”.

A queste affermazioni ha voluto rispondere con una serie di obiezioni il nostro segretario regionale Fimmg Sicilia Luigi Tramonte sottolineando come ” vi è una profonda insoddisfazione riguardo alla situazione contrattuale dei medici di famiglia, al punto che abbiamo dichiarato lo stato di agitazione per la categoria”

“Il Ministro guarda al futuro con la sua “rivalutazione”, ma siamo ancora in una fase interlocutoria in cui manca persino il fondamentale Atto di Indirizzo, necessario per avviare una discussione seria sul rinnovo del contratto collettivo nazionale (CCNL). Il contratto per il periodo 2022-2024 è infatti già scaduto, e senza un adeguato aggiornamento, qualsiasi promessa di cambiamento resta vuota”.

Sono le stesse preoccupazioni espresse il 2 novembre scorso dal consiglio nazionale della Fimmg nel quale oltre a solidarizzare con le manifestazioni dei medici dipendenti è stata espressa una crescente impazienza per l’immobilismo politico, e ha chiesto con urgenza l’adozione di misure nella Legge di Bilancio che possano tutelare il ruolo e le condizioni dei medici di famiglia.

Il Dott. Luigi Tramonte ha aggiunto che “L’invito di Schillaci a un “maggior impegno” da parte dei medici di famiglia rischia di suonare polemico, se non addirittura inappropriato. Chi conosce le sfide della medicina territoriale sa bene che i medici di famiglia sono già impegnati in modo capillare, spesso con carichi di lavoro insostenibili, per assicurare l’assistenza di base in un sistema sempre più frammentato e povero di risorse. Pretendere che siano i medici stessi a riempire le Case di Comunità, per lo più rimaste un’incompiuta dell’ennesimo progetto sanitario incompleto, significa scaricare su una categoria già provata le mancanze strutturali e organizzative che spetterebbero alle istituzioni colmare”.

I medici di medicina generale, attraverso la Fimmg, non chiedono semplicemente un riconoscimento verbale. Chiedono investimenti concreti e un contratto aggiornato che sia all’altezza delle esigenze sanitarie del paese. Se Schillaci vuole davvero “una sanità migliore”, forse dovrebbe ascoltare queste richieste e assicurarsi che le sue proposte vengano supportate da misure tangibili”, conclude.

 

Fonte siciliamedica.com

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